Blues e improvvisazione
Il blues è un genere musicale dove l'improvvisazione è ricorrente. Infatti quando dei musicisti di varia estrazione musicale si ritrovano per fare quattro note insieme (...si dice fare una jam session) la prima cosa che capita di udire é una voce che urla: "...ragazzi improvvisiamo un blues !".
Sinceramente ho il terrore di sentir pronunciare quella frase fatidica. Infatti, per esperienza personale, anche se i musicisti presenti alla jam sono preparati, ma non sono dei bluesman, cioè non conoscono il genere, il risultato sarà sicuramente una tortura per chi suona veramente blues ed una sevizia per chi ascolta.
Serate come queste me ne sono capitate molte in passato e attualmente le rifuggo con tutte le mie forze.
Anche se il blues è per definizione una musica fatta per improvvisare, però è anche una genere che presenta dei canoni molto ben definiti che, pur lasciano un grande spazio alla creatività, impongono delle regole che occorre conoscere e rispettare.
Queste regole oltre a determinare il ritmo e l'armonia, similmente al Jazz, richiamano la presenza di fraseggi standard tipici. Pertanto per potersi avvicinare al blues si devono conosce tali regole generali che ho riportato in questa pagina.

Il background
Con il termine background (cioè l'accompagnamento) viene indicato il "tappeto musicale" (eseguito dagòi strimenti 2ritmici") utile ad accompagnare un brano musicale. Nel caso specifico del blues si tratta di una serie di accordi che si ripetono con una certa successione. Nel blues rurale assistiamo all'uso di accordi semplici dove prevale l'uso della sola ed onnipresente 7°b. Nel blues "elettrico" gli accordi sono spesso "abbelliti" introducendo anche la 6°, la 9° o la 13° nota della scala che conferiscono al "background" un sapore jazzly.
Questa serie di accordi viene detta blues progression: solitamete è composta da 12 misure in cui si alternano solo tre accordi. Per ascotare il blues si deve avre famigliarità con questo giro di accordi onnipresente.

La "12 bars blues progression"
La prima cosa che si deve imparare è il "giro" di blues (anche chi non suona uno strumento e solo ascolta blues dovrebbe conoscerelo per apprezzarlo meglio) che, nel 90% dei casi, è composto da una sequenza di 12 misure di 4/4. Pertanto viene chiamato 12 bars blues progression.
In queste misure compaiono solo tre accordi che determinano l'armonia del brano. Questi accordi corrispondono alla tonica, al IV grado e al Vgrado, e si ripetono in una sequenza precisa. Derivano da un modo di cantare il blues che trova origine nei canti di lavoro dove una persona canta ( call ) ed altri rispondono ( response ). Vediamo sotto in sintesi la struttura del "giro di blues" standarddi 12 misure.




Le barre bianche e rosse verticali rappresentano i beat, cioè le volte che il piede batte a terra segnando il tempo. Le barre rosse sono i beat che vanno accentati: nel blues gli accenti cadono infatti sul beat 2 e 4. In alto a sinistra i numeri in grassetto indicano il susseguirsi delle 12 le misure.
Le parti denominate call e bridge sono le misure in cui la voce esegue il canto (solitamente nel call il testo si ripete), mentre nei response e nel turnaround uno strumento sostituisce il canto.
Negli a-solo strumentali questo modo di interpretare il brano può anche venire ignorato e sostituito da un discorso musicale continuo: una vera e propria arringa in cui il solista tira fuori quello che ha dentro.

Gli accordi "blues"
Nel blues gli accordi che si usano sono in sintesi solo tre e tutti maggiori con la 7° bemolle, cioè di dominante. Per comodità di espressione (per semplificare gli esempi) uso la tonalità di DO: esattamente sono: la tonica (DO), la sottodominante FA e la dominante SOL).
Nel caso di blues in tonalità minore gli accordi diventano minori (cioè DOm e FAm), mentre l'accordo di dominante rimane invariato. Molti musicisti, per il fatto della presenza di soli tra accordi, considerano il blues una musica di categoria inferiore rispetto ad altri generi. Sotto riporto un "giro"di blues standard in DO.


Spesso moti brani sono però "abbelliti" con la presenza di un FA nella seconda misura, detta "falsa sottodominante", infatti immediatamente si ritorna alla tonica nella misura successiva. Infine il turnaround viene eseguito con un fraseggio tipico dove si susseguono i tre accordi di base creando una atmosfera di attesa ed apertura per introdurre al "giro" successivo.
Nello specchietto successivo ho rappresentato questa "progressione".

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Posso dire che ben pochi "giri" di blues differiscono da questi standard di 12 misure che abbiamo visto. Esistono però le eccezioni: le differenze stanno solo nel numero delle misure che può essere variato. Alcune possono venire omesse o scambiate di posizione, ma gli accordi sono sempre quelli!
Due brani classici, cavalli di battaglia del grande Muddy Waters, che si possono portare come esempio sono I'm your hoochie-choochie man" dove troviamo 8 misure di canto al posto delle 4 consuete e I'm a king bee" dove il giro è di 15 misure e manca il turnaround.
Una curiosità. Molti bluesmen, specialmente se suonano da soli, hanno al brutta abitudine di "aggiustare" il giro di blues secondo le esigenze del momento accorciando o allungado una misura di 1 o 2 quarti, cambiando il loro numero, eseguendo pause di durata volutamente sbagliata, ecc.
E' questo un adattamento della musica al testo ed all'improvvisazione che è più importante nel blues della stessa esecuzione musicalmente corretta del brano. Questo modo di suonare è tipico del Delta del Mississippi: provare a solfeggiare i brani di alcuni autori famosi e ne vedrede delle belle!

Progressioni monotoniche
Spesso la progressone di accordi manca e il brano si struttura su di una sola tonalità che dura per tutto il brano. Solitamente l'accompagnamento consta di un breve fraseggio (che viene chiamato riff) su cui la voce e i solismi giocano. Ricordo il conosciutissimo Mannish boy di Muddy Waters. In alcuni casi il brano è composto da un riff che si sviluppa per due o tre misure e composto da un paio di accordi e che viene ripetuto per tutta la durata del pezzo. Un esempio tipico è Boogie chillun di John Lee Hooker.
Se volete suonare un blues di questo tipo occorre però fare attenzione: il brano anzichè monotonico potrebbe diventare monotono! Infatti questo tipo di blues, fisicamente semplice da eseguire in quanto ripete sempre le stesse note, risulta estrenamente difficile nell'iterpretazione!

Introduzioni e finali
Nel blues anche le introduzioni ed i finali sono standarizzati: questo, come si è già detto, facilita l'improvvisazione. Ho riportato sotto due introduzioni tipiche che iniziano con una breve frase musicale del solista chiamata "pick-up". Per i finali si può dire che solitamente terminano in corrispondenza della 10° o della 11° misura vale a dire a cavallo tra il "bridge" ed il "turnaround", con un break dove voce e solismo a volte si intrecciano.


Sostituzioni
Similmente al jazz (di cui il blues non è padre nel vero senso della parola, ma da cui il jazz ha attinto a piene mani evolvendosi parallelamente da un'origine comune) anche il blues spesso si avvale di sostituzioni di accordi con altri equivalemnti (nel senso armonico) che conferescono al brano una "colorazione" particolare.
Un esempio classico ci viene da un celebre chitarrista che ha fatto la storia del blues e, per così dire, ha "inventato" la chitarra elettrica suonando blues in un nuovo modo con uno stile che verrà poi sfruttato da tutti i chitarristi a venire: è T. Boone Walker.
L'invenzione dell'amplificazione della chitarra elettrica ha infatti permesso ai chitarristi di eseguire dei veri a-solo che prima non potevano essere suonati in quanto coperti dal volume di altri strumenti.
T. Boone Walker oltre alle note tipiche della scala blues che già tutti i chitarristi del Delta del Mississippi usavano, ha aggiunto dei semitoni di passaggio precorrendo i tempi. Compose inoltre la famosa Stormy monday, un brano lento che lo ha reso celebre, che presenta nella successione degli accordi delle "sostituzioni" più armoniche molto vicine al "jazz". Di questo modo di suonare ne fa il suo stile che lo rese un immortale nella storia del blues.
Riporto sotto la progressione di Stormy monday di T. Boone Walker, in tonalità di Do (l'originale è in Sol) dove la sequeza degli accordi e quella di un blues molto vicino al Jazz.



I ritmi del blues
Non esiste un ritmo che si chiama "blues" ...anche se su alcuni spartiti italiani sotto il nome della canzone si legge "blues lento". Il blues presenta quale suddivisione ritmica tipica quella che si chiama 12/8 (si legge dodici ottavi), vale a dire che ogni volta che batto il piede per terra per segnare il tempo eseguo tre note (cioè una terzina). Questo è un ritmo tipico dei successi della musica degli anni Sessanta.
Se il ritmo delle terzine viene accentato sulla terza nota e la seconda non viene eseguita si trasforma in qualcosa di diverso: è lo shuffle ritmo base del blues. Il termine significa letteralmente "ciabattare (sotto riporto un esempio con un mix tra lo scalpiccio di un cavallo e la chitarra elettrica per capire meglio lil ritmo): questo e il tipico Chicago shuffle.
Per complicare ulteriormente il tutto, se accento in modo diveso le terzine del 12/8 ottengo il Boogie woogie un altro ritmo tipico del blues, da cui deriva lo swing, ritmo tipico del jazz.
Cliccare sulla Gibson 335 rossa per ascoltare.

Terzinato 12/8 lento (traccia di batteria)
Chicago shuffle (mix con lo scalpiccio di un cavallo)
Boogie woogie (da Caledonia, Muddy Waters)


Le note del blues
Esiste una vera e propria "scala blues", chiamata blues scale, detta tecnicamente scala pentatonica minore in quanto formata da cinque note anzichè da sette: questa scala ha delle caratteristiche particolari che la rendono unica nel suo genere ed è usata anche nel Jazz
Rispetto alla classica scala maggiore mancano due note (cioè la 2° e la 6) ed inoltre la 3° e la 7° sono abbassate di 1/2 tono. Queste due note contribuiscono a dare alla scala un suono "triste" e pertanto vengono chiamate blue notes. Questa scala presenta una particolarità unica: pur essendo minore, può essere usata anche in tolanità maggiori!
Per contro esite anche un scala blues maggiore detta tecnicamente scala pentatonica maggiore che vene chiamata coutry scale e viene usata sia nella musica country (da cui il nome), che nel boogie woogie. Rispetto alla classica scala maggiore anche qui mancano due note, cioè la 4° e la 7°.
Cliccare sulla Gibson 335 rossa per ascoltare le note delle varie scale eseguite in tonalità di DO.

Scala maggiore naturale "tradizionale"
Blues scale (scala pentatonica minore)
Country scale (scala pentatonica maggiore)